Teatro Caverna

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In scena

6-9 marzo | Spazio Caverna

Cyrano/Dell'Amore Imperfetto


Dal 6 al 9 marzo - Spazio Caverna
19-20 marzo - PimOff Milano

CYRANO
Dell'Amore Imperfetto


Lo spettacolo è prodotto da Teatro Caverna
all’interno del bando ACCESSIBILITA’ di ARTISTE/I con DISABILITA’ allo spettacolo dal vivo / 2024 del Ministero della Cultura Italiana
con il sostegno di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Fondazione ASM e Provincia di Bergamo. 
con la collaborazione di Associazione I Pellicani ODV e Cooperativa Sociale L’Impronta

Regia Damiano Grasselli
Con Sofia Togni, Andrea Miglietta, Leonardo Omizzolo, Gianluca Stetur, Viviana Magoni
Con un contributo alla drammaturgia di Azzurra D’Agostino
Collaborazioni di Francesca Villa, Stefano Battarola, Franco Zadra 

Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l'altro si allontana. Oh no! Amore
È un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
È la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto,
benché nota la distanza.

W. Shakespeare


Cyrano

Cyrano. E un amore. Sospeso al proprio naso
Può essere un amore sospeso al proprio naso?
Cyrano si espone nell’ombra, dichiara se stesso nell’amore che non può essere dichiarato.

Con una riscrittura originale, abbiamo fatto di questa commedia una satira sull’amore. Sui rapporti umani e sentimentali, sul sentirsi inadeguati a tutto ciò che è adeguato. 

È Amore il grande giostraio che muove la scena. E dentro a questo girotondo che crea, ognuno sceglie la parte, il posto da prendere sotto il balcone in attesa di un cenno, una parola, un apostrofo. Cyrano suggerisce le parole. Rossana ascolta. Ogni verso è una sentenza. Ogni pena è pena d’amore, ogni gioia è gioia d’amore. Senza soste.

Lo spettacolo mette in scena l’ideale a fronte della realtà delle cose: come ci poniamo di fronte a questa diversità? Nelle parole di Cyrano si indaga la possibilità. Quale? Che quello che accade, esattamente come il teatro, sia il nucleo vitale su cui possiamo realizzare la nostra vita. E che in una lotta continua, amare quel che accade sia il punto di svolta per trovare la propria dimensione nel mondo. Esattamente come nel teatro: creare le condizioni perché qualcosa accada. Attendere il divenire del teatro, che questo amore sbocci.

Che cosa si può dire ancora di questa parola così abusata? Nulla più di quel che accade, nulla più del lasciare che una visione appaia. Zeami parla del lavoro dell’attore come fosse lo sbocciare del fiore: un parallelo che ci riporta alla vicinanza tra l’amore, il teatro e l’atto di innamoramento che il teatro richiede.

Nell’ironia del gioco “m’ama - non m’ama”, Rossana sfoglia i suoi petali e si incastra tra le parole della mente e i paradigmi estetici, cogliendo solo in ultimo l’abbraccio essenziale che spinge verso la vita. Cyrano, la sua sferzante ironia, la sua incalcolabile sfrontatezza, attende che il tempo passi. Ci sarà un momento in cui la sua diversità diverrà un valore.