Cara Signora
LA PAROLA FA EGUALI
Esperimento collettivo
Lo spettacolo "La parola fa eguali" nella seconda parte prevede un esperimento interattivo con il pubblico di scrittura collettiva. Ecco gli esiti delle varie repliche.
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Cara signora, pensava che non ce l'avrei fatta, invece sìììì.
Cara signora, perché il voto massimo per lei è 8 e poi non riuscite ad imparare i nostri nomi.
Cara signora, capisco che certi libri vanno letti perché lo dice il signor ministro, ma forse per insegnare l'amore per la lettura potrebbe essere utile far scegliere e proporre ai ragazzi.
Cara signora, quando ti sei sentita libera di progettare la scuola come volevi? Quando hai avuto spazio per sognare di cambiarla? Quanto ti sei dovuta compromettere e quanto ti sei sentita oppressa?
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Cara signora, cerchi di capirmi.
Cara signora, non ho mai capito perché tu pensavi che io ero brava a scuola. Per me era tutto così difficile.
Cara signora, c’è stato un momento nel quale è compreso con chiarezza che non avrei mai fatto la prof! Grazie alla sua voce troppo distante, senza empatia.
Cara signora, grazie per averci insegnato a guardare il mondo e ad amarlo con pazienza.
Cara signora, ho ripensato al suo impegno, non sempre costante ed intellettualmente onesto, quanto poco rispetto per i più deboli, quanta attenzione ai figli dei ricchi. Io però sono comunque diventato grande e sto imparando a perdonarla.
Cara signora, nonostante siano passati molti anni da quando don Lorenzo ha scritto che la scuola non serviva a quelli che in più ne avevano bisogno che, come un ospedale curava i sani per lasciare i malati, vedo che la lezione non è stata ancora appresa. L’abbandono scolastico, le disparità ancora non sono sconfitte.
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Cara signora, mi piacerebbe che oltre alla lezione e alla mera spiegazione degli argomenti mi vedesse come una persona e non come un contenitore da riempire di nozioni e da valutare. Pensi a me come una persona e non come un vaso tutte le volte che entra in classe. Grazie!
Cara signora, mi viene un rimprovero: l’aver fatto della competizione la cifra del suo insegnamento.
Cara signora, ascoltami! Ho voglia di urlartelo: "Tu non credevi in me! Le tue parole sono state lame taglienti." Ma ce l’ho fatta a dimostrare il mio valore.
Cara signora, vorrei dirti tante cose ma visto che il tempo a nostra disposizione è poco dico solo una cosa per me è bellissima: insegnare i bambini è il mestiere più difficile ma più meraviglioso… Nonostante tutto!
Cara signora, ricordo quando davanti alle lacrime di un mio compagno interrompevi la lezione per dargli il tuo aiuto e le tue parole di conforto.
Cara signora perché nonostante tutto avete continuato torna a tradire la scuola? Da studentessa sono stata tradita e faccio il tuo mestiere per riscatto

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Cara signora, la vorremmo ringraziare perché ogni giorno ci
aiuta a conoscere il mondo, perciò…GRAZIE! PS: tanto gentile e tanto onesta
pare.
Cara signora, la ringrazio per avermi sempre fatto odiare la
matematica così ho dedicato la mia vita all’insegnamento e ho riscoperto la
passione per i numeri e le forme proprio ora, da “molto adulta”
Cara signora, le sue lezioni non sono servite a niente
perché non ho capito niente.
Cara signora, grazie per avermi fatto imparare il rispetto e
come si vive, anche se non sempre ero d’accordo con lei.

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Cara signora, a me la scuola ha insegnato molto, ma quasi
tutto quello che ho imparato, l’ho imparato leggendo. Lei mi ha dato il metodo,
il contenitore l’ho riempito io.
Cara signora, ricordo la tua bontà quando attraversavamo il
rio e arrivavamo a scuola tutti infangati.
Cara signora, mi sarebbe piaciuto imparare, ma lei passava
le giornate a truccarsi e… io non ho neppure imparato a fare quello. Ma adoro
la matematica.
Cara signora, mi ricordo il giudizio che aveva espresso riguardante
il mio carattere e le possibilità che avevo per il futuro. Allora avevo sorriso,
ma oggi devo dire che aveva capito perfettamente chi ero e cosa avrei fatto
nella vita.


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Cara signora,
troppi compiti,
troppe lezioni barbose, la scuola è noiosa e complicata, ma importante, è un diritto per tutti;
è interessante, ma inutile;
è sia divertente che pallosa, a volte una rottura di scatole, a volte mi piace;
è un luogo molto importante per noi ragazzi, anche se non lo mostriamo;
la scuola ci sta.
Cara signora, a scuola ci sono
troppe verifiche,
troppe interrogazioni,
troppe note,
troppe pagine da studiare.
Anche noi vorremmo avere del tempo dedicato a noi.
Sono due settimane che non faccio l’attività che mi piace per lo studio!
Cara signora, sei una grande, brava, bravissima, simpatica, divertente, intelligente ma a volte stordita, stronza, stressante, superficiale, pretenziosa, malefica, rabbiosa, snob, sclerata, incompetente, incoerente; potrebbe essere più gentile.
Abbiamo bisogno di una persona che ci sostenga, non che ci sminuisca.
Cara signora, la scuola è noiosa non mi piace anche perché sei ore non passano mai. Poi a me porta molta ansia e depressione. La scuola mi rende triste, ci vado solo per i miei amici.
Cara signora, questo mondo è una merda perché non è possibile che ci sia della differenza. Questo mondo fa schifo e non mi sento al sicuro.
Cara signora, mi sento un po’ un coglione in 'sta società, ma comunque la scuola mi aiuta a socializzare.
Care signore, fatte non foste a viver come brute, ma per seguir virtute e canoscenza.
Cara signora, perché studiamo la storia? Noi ragazzi la stiamo facendo!
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Cara signora, sono passati molti anni, ma il tuo ricordo è ancora molto vivo. Non eri particolarmente dolce o buona, però mi hai fatto amare la scuola e soprattutto la lettura che è sempre stata la mia passione fin da bambina. Quando penso che in molti paesi, in particolare le bambine, non possono andare a scuola, mi sento molto triste per loro.
Cara signora, io non so cosa avrei fatto se fossi stata al suo posto. Di certo so che non avrei fatto le differenze che invece tu facevi. L’uguaglianza non sapevi neppure lontanamente cosa fosse. Negli anni però ho capito che questa cosa mi ha portato a non fare il tuo stesso errore. Per questo motivo ti ringrazio.
Cara signora, se non vuoi che qualcuno rimanga ultimo, mettili in cerchio.
Cara signora, con profondo dispiacere sono qui a ricordarle le molte umiliazioni e cattiverie recate a me e alle mie compagne di classe con una totale distanza di ceto sociale. Questo ha fatto di me una vera paladina, sempre dalla parte degli ultimi.
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Cara signora, vorrei che entrare in classe non fosse pesante, stancante, non fosse dunque come è ora.
Cara signora, come mai ci tiene ad insegnare? O come fa a piacerle venire a scuola ed essere così altruista? Non è un’accusa, ma solo una domanda, perché io odio la scuola, ma a volte un professore come lei che ha voglia di insegnare mi fa cambiare idea.
Cara signora, sa di essere l’unica ad insegnare con passione, che le si vede negli occhi? E spesso riesce a emozionare, oltre a fare riflettere.
Cara signora, ormai non siamo più studenti ma solo numeri.

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Cara signora, sono grata di venire a scuola perché è una grande opportunità soprattutto oggi in cui mancano vere occasioni di crescita. La scuola è vita, è fermento, è socialità, è incontro, è comunicazione, è liberazione e libertà. Grazie per l’impegno, la dedizione, la pazienza, la cura e la forza d’animo. Mi impegno a mettermi in gioco e partecipare perché insieme possiamo evolvere. Voglio sostenere l’educazione e farne un’opportunità paritaria per tutti, un diritto, un donare gioioso.
Cara signora, più che una domanda, il mio vuole essere un ringraziamento. Non sono mai stato uno studente particolarmente intelligente, ma grazie a lei ho imparato: osservare il mondo che mi circonda ed interessarmi alla gente più povera possibile. Soprattutto di quelli in difficoltà. Grazie
Cara signora, quando mi urli “stai zitta!!” ti dimentichi che io svanisco, tu non sei più nulla.
Cara signora, oggi mi ricordo con affetto le ore trascorse ad ascoltare le tue lezioni di storia e proprio in questi giorni ho ritrovato un libro scolorito (storia) che ho tanto apprezzato. Sai, l’ho ripreso e posto sulla scrivania con un sentimento ancora vivo, quello di imparare! E conoscere! Grazie
Cara signora, a scuola lei mi diceva che io meritavo. Ciò significa che, a quanto pare, altri non meritavano. Questa sera mi è arrivata questa riflessione. Avevo un papà che mi seguiva e mi sosteneva. Altri no, non avevano nemmeno un libro di cucina per casa, per esempio. Meno ancora, molti non avevano un papà e una mamma che li potesse anche solo ascoltare. Ecco, fin dove hanno fatto, ora penso che fossero loro a meritare. Tutti abbiamo meritato. Tutti e tutte. Con cordialità
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Cara signora, per me la scuola deve pensare che nella vita di uno studente non c’è solo la scuola, ma anche altre cose che in alcuni casi la scuola pensa che non influiscono sulla vita di un alunno.
Cara signora, imparare deve essere più coinvolgente, metterci più passione nell'insegnare così da trasmetterla anche a noi alunni. A parer mio non bisognerebbe esserci così tanto timore nei confronti dei professori e avere paura di parlare e di chiedere qualcosa solo perché il/la professore/professoressa incute timore.
Cara signora, la tua mamma è una donna stupenda, ti scrivo entro domenica per l’appuntamento. A dopo amore.
Cara signora, fucking school kills artists, hobbies, interests.
Cara signora, non capisco come mai nella scuola attuale, non si parli spesso della situazione attuale del nostro pianeta. Mi spiego meglio, non capisco perché per esempio nelle ore dove si studia storia continuiamo a studiare le stesse cose successe in passato e non ciò che succede attualmente (caso in giorni particolari dove si deve ricordare qualcosa)
Cara signora, volevo ringraziare la mia maestra delle elementari di italiano per avermi corrotto con un tarallo alla pizza ad andare a giocare con gli altri bambini. Senza quel tarallo sarei rimasta sola.
Cara signora, ci ha “educato” con la paura, con il terrore di sbagliare e con la sensazione di non essere mai abbastanza. Non ti perdoneremo mai.
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Cara signora, a volte ho sbagliato a non ascoltarla e purtroppo mi sono accorto solo adesso di ciò. Ora cercherò di ascoltarla in futuro e accettare i suoi consigli.
Cara signora, cosa l’ha indotta ad insegnare?
Cara signora, cosa la rende soddisfatta di più della scuola? Come si sente quando in una verifica la sua classe fallisce? Lei ha sempre detto che si trova alla cattedra solo momentaneamente, io non voglio giudicarla, ma secondo lei, ci tiene davvero ai suoi studenti?
Cara signora, non faccia la vittima ma deve prendersi le sue responsabilità se sa che ha fatto qualcosa di sbagliato.